Incentivi auto 2022 elettriche e ibride

Incentivi statali marzo 2022

Marzo 2022, sempre più difficile per chi ha un basso reddito oppure non lo ha proprio.

Per contrastare il caro vita, lo stato oltre a introdurre nuove misure per contrastare l’aumento dei costi dell’energia per imprese e famiglie, è intervenuto a sostegno della riconversione della filiera industriale dell’automotive con un fondo da 700 milioni di euro per il 2022 con il decreto-legge n. 17/2022.

Tra gli incentivi spunta una sorta di agevolazione per le auto in questo sempre più difficile 2022, i cui dettagli saranno stabiliti da uno specifico decreto atteso entro fine marzo.

In che modo possiamo usuffruire delle nuove agevolazioni per l’acquisto di automobili? Intanto le anticipazioni non mancano e alcune risultano particolarmente interessanti cui ne citiamo alcune.

I Fondi Stanziati dallo Stato

Il Governo ha messo a disposizione 700 milioni di euro per il 2022 a supporto della riconversione ecologica dell’industria automobilistica in vista dello stop alla vendita delle auto termiche previsto, salvo rinvii, nel 2035. In base agli ultimi rumors pare che gran parte dello stanziamento sarà usato per finanziare gli incentivi auto: addirittura l’intera somma (700 milioni) nel 2022 e una cifra analoga negli anni successivi. Dei 700 milioni in dotazione quest’anno circa 250 milioni saranno destinati alle auto elettriche, altri 250 milioni alle ibride plug-in, 170 milioni alle termiche con basse emissioni. Ovviamente ci sarà sempre tempo per rimodulare la ripartizione dei fondi a seconda del numero di richieste.

Cosa acquistare con o senza Rottamazione

Le ripartizioni dei contributi non riguarderanno soltanto auto elettriche e ibride, ma sulla scia del vecchio Ecobonus permetteranno l’acquisto agevolato anche di vetture a benzina e diesel entro un certo limite di emissioni di CO2.

Quanto riguarda invece i veicoli ammessi alla rottamazione sono ammesse tutte le vetture con classe di emissione fino a Euro 5, a prescindere dalla data di immatricolazione. L’auto da avviare alla demolizione dovrà essere intestata all’acquirente di quella nuova (o a un suo familiare convivente) da almeno 12 mesi, sicuramente sarà un altro impoverimento del parco veicoli usato cui farà lievitare di molto quello che rimane in strada e non rottamato.

Salvo sorprese lo schema sarà il seguente:

– fino a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 0-20 g/km (auto elettriche);

– fino a 4.000 euro con rottamazione e 2.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 21-60 g/km (auto ibride plug-in);

– e fino a 2.000 euro solo con rottamazione per la fascia di emissioni 61-135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl).

I concessionari o le stesse case automobilistiche avranno facoltà di aggiungere un ulteriore sconto.

Parco autoveicoli usato vuoto

Le auto che rientrano nelle fasce previste saranno acquistabili con i contributi con un tetto massimo di spesa previsto di 35.000 euro + Iva,  IPT e messa su strada (quindi circa 42.700 euro tutto compreso) per i veicoli delle fasce 0-20 e 61-135 g/km di CO2 e di 45.000 euro (54.900 all inclusive) per le auto della fascia 21-60.

Quasi certamente, per agevolare un maggiore ricambio del parco circolante e limitare l’accaparramento dei fondi da parte di società e concessionarie, favorendo invece gli utenti privati, dagli incentivi auto 2022 saranno probabilmente escluse le persone giuridiche, ossia le aziende, con la sola eccezione delle società di car sharing. Che però potranno acquistare solamente veicoli fino a 60 g/km di CO2 e dovranno utilizzarli nelle flotte condivise per almeno 24 mesi. Inoltre alle aziende che operano nel car sharing verrà destinata una percentuale esigua dei fondi (per la precisione il 5% della fascia 0-20 e il 5% della fascia 21-60).

L’avvio degli incentivi

La stesura del DPCM previsto dall’art. 22 comma 2 del Dl n. 17/2022 dovrebbe essere questione di giorni, se non addirittura di ore. Dopo l’approvazione del Governo occorrerà attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e, successivamente, l’aggiornamento della piattaforma web dell’Ecobonus con i relativi tempi tecnici necessari. Possiamo pertanto ipotizzare, se tutto va bene, un avvio nella prima settimana di aprile.